La patrona

Martire romana Abbiamo poche informazioni su Santa Ulpia, patrona di Pozzaglia Sabina.

Martire romana

Abbiamo poche informazioni su Santa Ulpia, patrona di Pozzaglia Sabina. La figura di questa santa non compare nei Martirologi ma, secondo la tradizione, fu martirizzata all’eta’ di 35 anni, con ogni probabilita’ all’epoca dell’imperatore Diocleziano. Il suo corpo rientra tra quelli esumati nelle catacombe di Santa Agnese, in Roma e fu donato da Don Nicola Petrucci alla citta’ di Pozzaglia e qui trasportato in modo solenne durante il pontificato di Clemente XII. Dal 1758 e’ esposto al culto nella chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari a Pozzaglia Sabina.

Una santa contesa

Nei paesi di Poggio Moiano e Pozzaglia, si racconta che i rispettivi abitanti si unirono per prendere la statua dei loro patroni. Andarono a Roma con carri trainati da buoi, presero San Sebastiano e Santa Ulpia. La Santa Martire era destinata a Poggio Moiano, ma il carro di San Sebastiano si fermo’ in quest’ultimo centro. Cosi’ San Sebastiano divento’ patrono di Poggio Moiano. La strada per l’arrivo di Santa Ulpia Candida a Pozzaglia sembrava ormai priva di ostacoli, quando, in prossimita’ del bivio fra Pozzaglia ed Orvinio (all’epoca si chiamava Canemorto), i pozzagliesi trovarono alcuni abitanti di quest’ultimo paese a bloccare il passaggio ed a reclamare la statua per il loro paese. Un’evento straordinario fece pero’ definitivamemente capire la volonta’ di Santa Ulpia di voler diventare la patrona di Pozzaglia: un violento temporale si scateno’ all’improvviso sulle teste degli orviniesi mentre il sole continuava a splendere sui pozzagliesi.

Curiosita’ sulla festa

Ogni anno si tengono a Pozzaglia Sabina, nella domenica successiva alla Pentecoste, i festeggiamenti in onore della patrona Santa Ulpia Candida, Martire seguita non solo dagli abitanti del luogo. Il programma segue una procedura ben consolidata negli anni: nel pomeriggio del giorno precedente, alle 17 e 30 circa, c’e’ l’apertura dell’urna della Santa, segue l’omaggio ai caduti in guerra (cosi’ come avviene in tutte le feste patronali), alle ore 19,00 si celebra la messa solenne di apertura. Per questa celebrazione, e’ l’unica volta in tutto l’arco dell’anno che la banda entra in chiesa ed accompagna il canto delle litanie. La domenica mattina si svolge la messa e la processione (alle 12,00, 12 e un quarto). Nel pomeriggio avviene “lo scambio”. In chiesa la benedizione eucaristica e la riconsegna la teca della Santa da parte di Chi l’ha avuta durante l’anno, che deve anche raccontare gli stati d’animo che ha vissuto oltre a dire qualche parola (come ha vissuto questo anno, come ha vissuto la vicinanza della Santa). La persona che prende la Santa si impegna a fare le sue promesse e, dopo di esse, il parroco gli consegna la teca. Sempre la domenica mattina, la banda musicale ha il compito di andare a prendere le festarole per portarle in chiesa, la processione le accompagna poi a casa. Il pomeriggio la banda va a riprenderle quando avviene lo scambio, poi accompagna la nuova festarola nella sua casa. Li’ si svolge un rinfresco. Verso le ore 21 e 30 un complesso (con palco) allieta i presenti, in genere con balli.

Ultimo aggiornamento

22 Luglio 2020, 21:44